Cronaca

Droga e sfruttamento della prostituzione, sgominata la banda delle “giovani leve” della criminalità del Foggiano: 17 arresti

Facevano affari con lo spaccio di droga ma anche avviando alla prostituzione alcune giovani donne, trattenendo i compensi che le ragazze ricevevano dai clienti. Una pericolosa organizzazione malavitosa, composta dalle giovani leve della criminalità del Foggiano, è stata smantellata, all’alba di questa mattina, nel corso dell’operazione “New Generation”, condotta dalla Polizia di Stato.

17 le persone arrestate, di cui 5 finite in carcere e 12 ai domiciliari: i provvedimenti cautelari, emessi dal Gip del Tribunale di Foggia, sono stati eseguiti tra le città di San Severo, Torremaggiore e Bergamo, dove due degli indagati si erano nel frattempo trasferiti.

Il blitz, al quale hanno preso parte oltre 100 agenti, è il frutto di un’indagine avviata nel 2022 e che ha fatto luce sulle attività illecite gestite dalla banda, composta per lo più da giovani sanseveresi che operavano alle dipendenze dei “veterani” della criminalità locale, desiderosi di seguirne le orme e di affermarsi negli ambienti malavitosi.

I soldi arrivavano attraverso gli stupefacenti, venduti da alcuni degli arrestati all’interno di una cantina di San Severo, adibita a base operativa, con veri e propri turni di presenza nel corso della giornata, per garantire lo spaccio 24 ore su 24.

Per evitare “soprese” da parte delle Forze dell’Ordine, i pusher avevano installato telecamere di sicurezza puntate all’esterno del locale, mentre la droga veniva nascosta in punti diversi, come un box privato ed una masseria nelle campagne di San Severo. Le perquisizioni effettuate nei luoghi individuati, hanno permesso di sequestrare oltre tre chili di hashish e circa 900 grammi di cocaina.

Ma la droga non era l’unico business dell’organizzazione. Nel corso dell’attività investigativa sarebbe emerso che alcune giovani donne sarebbero state avviate alla prostituzione, con appuntamenti che venivano gestiti dai componenti della banda. Il denaro dei clienti finiva direttamente nelle mani degli sfruttatori, che poi corrispondevano alle ragazze solo una piccola parte dei soldi ricevuti per le loro prestazioni sessuali.

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