Cronaca

Fiumi di cocaina dall’Albania alla Puglia, 4 arresti nel Brindisino. A capo due fratelli di Tuturano

I soldi e la cocaina viaggiavano attraverso il “canale albanese”, in questo modo veniva rifornita una delle piazze di spaccio principali attive nel Brindisino. Sono state arrestate all’alba 4 persone (di età compresa fra i 36 ed i 49 anni) residenti tra Brindisi, Tuturano, San Pietro Vernotico, tutte condotte in carcere. 21, nel complesso, le persone indagate. L’accusa è di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, mentre l’indagine è coordinata da Procura di Lecce e Direzione distrettuale antimafia. L’inchiesta è partita a febbraio 2019 grazie alle dichiarazioni rese da un collaboratore di giustizia, in relazione ad alcuni episodi di usura e spaccio di sostanze stupefacenti a Brindisi. Il vertice del sodalizio sarebbe rappresentato da due fratelli residenti a Tuturano. Nel corso delle indagini sono stati effettuati sette arresti flagranza e diversi sequestri tra cui 3,5 chili di cocaina, armi (due fucili a canne mozze) e denaro contante. Gli arrestati, secondo quanto ricostruito, avevano rapporti con personalità di spicco della criminalità non solo di Brindisi ma anche di Lecce. Il padre dei due fratelli finiti in carcere sarebbe ritenuto il custode del denaro, mentre gli altri due arrestati si occupavano dell’occultamento della cocaina nelle rispettive abitazioni in campagna. Secondo gli inquirenti via mare, in direzione Albania, viaggiavano ingenti somme di denaro che venivano consegnate a soggetti albanesi autisti di bus di linea. La droga, invece, faceva il viaggio inverso, in direzione Puglia, era nascosta nei tir e consegnata in un’area di servizio in disuso per poi essere stoccata nelle residenze di campagna. Da qui, poco alla volta, veniva data ai due fratelli di Tuturano che si occupavano dello spaccio sulle piazze di Brindisi e Lecce.

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