Processo di secondo grado chiuso con rito abbreviato in Corte d’Appello a Bari e maxi stangata alle batterie mafiose foggiane, tra le più pesanti nella storia della criminalità organizzata del capoluogo dauno. Quasi quattro secoli di carcere divisi in 54 condanne con pene che vanno dai 20 a 9 anni di reclusione per 54 imputati, quasi tutti di Foggia, accusati a vario titolo di traffico di cocaina e spaccio, aggravati dalla mafiosità e dall’agevolazione della cosiddetta “Società”, come è ribattezzata la mafia foggiana. Diverse le riduzioni di pena, 11 le condanne confermate, 14 le assoluzioni dall’imputazione di traffico di droga, accusa che invece ha retto per altri 23 imputati. Per 32 persone è stata invece esclusa l’aggravante della mafiosità. IL processo è relativo al blitz “Game Over”, sfociato in 82 arresti il 24 luglio del 2023. Per quelle che sono le accuse, basate su intercettazioni ma anche sulle rivelazioni di alcuni pentiti, i 3 clan foggiani, quello Moretti-Pellegrino-Lanza, i Sinesi-Francavilla e quello Trisciuoglio-Tolonese strinsero un patto per imporre il monopolio sullo smercio di cocaina a Foggia, congelando rivalità e guerre e costringendo grossisti e pusher a rifornirsi unicamente dalle batterie mafiose. Le pene più severe sono state inflitte al sanseverese Franco Nardino, condannato a 23 anni di carcere in continuazione, 5 per il processo Game Over e ulteriori 18 in quello alla mafia sanseverese denominato “Ares”. Pene pesanti anche per i foggiani Alessandro Aprile, Leonardo Lanza e Francesco Tizzano, tutti condannati a 20 anni di carcere, 18 anni di reclusione per Francesco Pesante. Altri imputati, tra cui il boss Rocco Moretti, sono a processo con il rito ordinario. Le motivazioni sono attese entro i prossimi 90 giorni.
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12 Dicembre 2025


