Attraverso l’utilizzo indebito del “bonus facciate”, ed in particolare con la cessione di crediti d’imposta originati da lavori fittizi di recupero del patrimonio edilizio, avrebbe causato un danno erariale da oltre 760mila euro. Tra i soggetti truffati, anche la vecchia proprietà della Reggina, squadra di calcio di Reggio Calabria dichiarata fallita nel 2024. Con questa accusa la Procura della Corte dei Conti pugliese ha notificato un invito a dedurre all’imprenditore barese Alessandro Trerotoli, già condannato nel 2023 a 4 anni di reclusione ed a una multa da 21mila euro per riciclaggio, reimpiego, emissione di fatture inesistenti e indebita compensazione. Le indagini, svolte dal nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, hanno fatto emergere come l’imprenditore avrebbe ideato “un circuito fraudolento volto alla creazione, circolazione, monetizzazione e utilizzo in compensazione” dei crediti d’imposta. Nonostante non svolgesse attività legate all’edilizia e, spiegano le Fiamme Gialle, “fosse in possesso di una capacità reddituale e finanziaria di modesto spessore”, attraverso la sua società nel 2021 avrebbe acquistato dei crediti per notevoli importi relativi al bonus facciate in relazione a interventi edilizi fittizi, poi li avrebbe ceduti “a soggetti terzi in buona fede, che li hanno parzialmente utilizzati in compensazione dei propri debiti fiscali, ovvero monetizzati con successive cessioni”. Tra questi ultimi, come detto, anche la vecchia proprietà della Reggina. La Corte dei Conti, all’esito delle indagini, chiede i danni all’imprenditore Trerotoli.
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