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Cronaca

Furti di rame al cimitero di Andria, lampade votive spente da oltre un mese. Sale la protesta dei cittadini

L’ultimo ingente furto di cavi di rame ai danni del cimitero comunale di Andria è avvenuto ad inizio aprile scorso. L’ultimo di una lunga serie in realtà. I predoni dell’oro rosso questa volta hanno preso di mira il luogo in cui riposano i cari dell’intera comunità. Centinaia di metri di rame rubati che hanno creato non poche problematiche: prima su tutte è quella delle lampade votive rimaste spente in circa metà del cimitero. Ma problemi sono stati segnalati anche con gli ascensori presenti in diverse cappelle, montacarichi e illuminazione pubblica. Un problema che, ad oggi, non ha però trovato ancora una soluzione. Le lampade votive sono ancora spente e comincia a crescere la protesta da parte dei cittadini. Ma chi deve ripristinare la linea elettrica nel cimitero di Andria? E’ questa la domanda che tanti utenti si stanno ponendo in questi giorni e le segnalazioni sono diventate decine. Basta farsi un giro tra i viali del cimitero per sentire discutere proprio di questo argomento. Anche perché dal 1 gennaio 2022 è cambiato, dopo esattamente 30 anni, il gestore dell’illuminazione votiva del cimitero di Andria. La concessione del servizio è passata dalla “Voltedison” di Andria alla “San Riccardo srl” che dal 2008 ha in gestione i servizi cimiteriali. In quella convenzione di 14 anni fa, in realtà, c’era anche la gestione delle lampade votive che però era stata rinnovata l’anno prima per ulteriori 15 anni sino al 2022. Nel prossimo anno scadrà invece la gestione complessiva dei servizi cimiteriali e bisognerà capire quale sarà l’indirizzo dell’ente comunale.  

Da inizio anno, dunque, nuovo concessionario, nuovi canoni e nuove problematiche. Con il subentro gli addetti della “San Riccardo srl” hanno dovuto ricostruire minuziosamente proprietari ed eredi per il pagamento delle tariffe annuali dei singoli loculi. Decine di migliaia di nominativi ed un archivio ricostruito quasi da zero. Da poche settimane sono in pagamento i canoni annuali ma c’è chi protesta perché pur avendo pagato già la quota annuale non vede accese le lampade ormai da più di un mese. I rincari approvati all’atto di assegnazione del servizio si aggirano attorno al 30% rispetto allo scorso anno. Si attende dunque il ripristino dei cavi e della corrente. Un lavoro che dovrebbe esser partito nei giorni scorsi ma per cui, al momento, non ci sono comunicazioni ufficiali. Resta il grave furto, resta il disagio per gli utenti, resta l’amarezza per un luogo che dovrebbe esser rispettato come sacro ed in cui riposano i cari di una intera comunità. Da come si rispetta il cimitero, il luogo dell’ultimo viaggio nella vita terrena, spesso si valuta anche la civiltà di una comunità. Naturalmente l’appello condiviso con tutte le segnalazioni ricevute da parte dei cittadini è quello di un tempestivo intervento per ripristinare tutto.  

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