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Cronaca

In 36 lavoravano in nero in una Rsa di Cerignola figurando come volontari: scattate le sanzioni

Lavoravano in una Rsa senza contratto o con semplici rimborsi spesa. Alcuni di loro percepivano anche il reddito di cittadinanza. La Guardia di Finanza ha scoperto a Cerignola ben 36 lavoratori di una Rsa non regolarizzati. 21 di questi sono risultati in nero mentre altri 15 erano irregolari in quanto sprovvisti di copertura assicurativa. Tra loro anche quattro persone che percepivano il reddito di cittadinanza. Un duro colpo per la struttura socio-sanitaria cerignolana. Le fiamme gialle hanno elevato sanzioni che complessivamente ammontano a 1 milione di euro. I dipendenti in nero erano stati inquadrati come soci volontari e gli emolumenti corrisposti venivano documentati sotto forma di rimborsi spese. Per le indagini i finanzieri hanno esaminato attentamente la documentazione bancaria dei dipendenti, riscontrando chiare anomalie. La Direzione Territoriale del Lavoro ha proposto la sospensione dell’attività della struttura sanitaria, vista la presenza di lavoratori in nero per oltre il 10% del totale dei dipendenti. L’azienda ha quindi provveduto a regolarizzare la posizione dei lavoratori impiegati in nero, assumendoli dalla data del loro effettivo impiego e garantendo tutte le forme assicurative previste. Infine i quattro beneficiari del reddito di cittadinanza sono stati segnalati all’INPS per l’immediata sospensione del sussidio percepito indebitamente. La Guardia di Finanza della Capitanata ha fatto sapere che le attività ispettive e di controllo proseguiranno ancora su tutto il territorio per tutelare i lavoratori, la concorrenza tra gli operatori economici e le imprese che rispettano le regole.

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