La Procura di Trani vuole vederci chiaro su quanto accaduto ieri mattina in via Vecchia Barletta ad Andria. L’incendio di due mezzi della raccolta rifiuti delle nuove ditte che stanno svolgendo il servizio in città da un paio di mesi appare ancora avvolto nel mistero. Indagini delicate ed affidate alla squadra mobile della Questura della BAT. Il timore che ci sia la mano della mala dietro l’atto intimidatorio è molto alto. Di certo c’è che la modalità utilizzata dal gruppo di malviventi, incappucciati e probabilmente armati, appare insolita e di chiaro stampo malavitoso. Le minacce ai lavoratori per abbandonare i mezzi, il fuoco appiccato per arrecare più danni possibili, l’orario ed il luogo isolato ma pubblico prescelto. In quel punto di via Vecchia Barletta, infatti, viene effettuato durante il giorno lo scambio delle varie frazioni di rifiuti dai mezzi più piccoli ad i cassoni più grandi.
In fiamme, in modo sicuramente simbolico, sia il mezzo più piccolo che la motrice del camion più grande. Tutti elementi questi che destano grande preoccupazione tanto da spingere immediatamente la prefettura a convocare un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica a poche ore dall’episodio. La casualità ha voluto che nella mattinata di ieri ci fosse anche una assemblea sindacale già convocata da tempo tra lavoratori e ditte. Una assemblea a cui ha partecipato anche il Sindaco Giovanna Bruno. La richiesta è quella di compattezza e maggiore attenzione alla sicurezza dei lavoratori. In prefettura via libera ad un maggior controllo del territorio ma soprattutto alla necessità di implementare ancora il sistema di videosorveglianza. Proprio le poche e lontane telecamere della zona e le testimonianze dirette saranno essenziali per gli inquirenti nel tentativo di individuare i colpevoli materiali. Nel frattempo, però, si lavora anche sul movente. Nessun altro atto intimidatorio era stato registrato prima di questo nei confronti delle ditte.
Gli episodi di cronaca di questi giorni in città ad Andria, l’incendio della pineta a Castel del Monte, l’attentato dinamitardo ad una attività commerciale in via Boccherini e l’atto incendiario di ieri, fanno però pensare ad un chiaro segnale della malavita locale. Quello che sorprende, tuttavia, è l’aria ferragostana in cui sembra essersi anestetizzata la comunità. Pochi, ad oltre 24 ore dall’accaduto, i messaggi di condanna del gesto dalla società civile e dalla politica. A parte il primo cittadino ed un paio di gruppi in consiglio comunale manca una reazione forte e compatta contro un’escalation criminale che rischia di far ripiombare la città indietro di molti anni. Dalla società civile unica presa di posizione è quella del Forum Ambiente “Ricorda Rispetta” che ha sottolineato come l’attentato di ieri sia un attacco diretto alla salute dei cittadini.