Cronaca

L’Amet di Trani vince un ricorso al Tar del Lazio contro la Regione Puglia dopo lo stop al termovalorizzatore: riceverà 350mila euro. Vicenda chiusa dopo 20 anni

Un ulteriore e definitivo indennizzo di circa 350mila euro per chiudere una vicenda durata esattamente 20 anni. La chiude così il Tar del Lazio con una decisione arrivata in favore dell’Amet di Trani che aveva chiesto un ulteriore indennizzo alla Regione Puglia dopo lo stop alla costruzione del termovalorizzatore a Trani. Un progetto immaginato e portato avanti oltre 20 anni fa nella cittadina tranese sino alla revoca dell’aggiudicazione definitiva dell’appalto di costruzione arrivata per mano del presidente della Regione Puglia nonché commissario delegato per l’emergenza ambientale Nichi Vendola.

L’approvazione di quel piano regionale dei rifiuti non prevedeva, infatti, più nessun termovalorizzatore in regione. Il progetto di Trani, tuttavia, vedeva protagonista l’Amet che, invece, avrebbe dovuto ricominciare a produrre energia elettrica rivendendola poi ai cittadini. Un progetto che in città, in realtà, provocò grande agitazione ed anche la costituzione di un comitato promotore per un referendum consultivo mai andato in porto proprio per la decisione diretta della Regione Puglia.

La vicenda di cui si è parlato davanti al Tar del Lazio è piuttosto complessa ed articolata. Difatto l’associazione temporanea di imprese formata da Noyvallesina engineering, Amet e  Gea e che aveva vinto l’appalto per la costruzione del termovalorizzatore, aveva ricevuto dalla Regione già un indennizzo di complessivi 3 milioni di euro. Ma Amet ha contestato questa decisione provando a dimostrare che per la municipalizzata tranese ci fu un danno ben più grande in termini economici. Così il Tar del Lazio ha deciso per un ulteriore indennizzo da circa 350mila a fronte degli 890mila chiesti dall’Amet.

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