Un secolo e mezzo di reclusione. A tanto ammontano le condanne definitive per 17 esponenti nella mafia foggiana. Si tratta dei provvedimenti giudiziari definitivi derivanti dalla maxi operazione di polizia di stato e carabinieri che il 30 novembre 2018 portò all’arresto di 30 persone riconducibili ai clan “Moretti-Pellegrino-Lanza” e “Sinesi-Francavilla”, l’organizzazione criminale di matrice mafiosa meglio nota come “Società foggiana”. Per 17 di questi l’iter giudiziario si è concluso con pene singole anche superiori ai 10 anni di reclusione, per un totale di 150 anni. Gli ordini di carcerazione sono stati emessi dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Bari. I reati sono di associazione a delinquere di tipo mafioso, estorsione e in materia di armi, tutti aggravati dalla finalità mafiosa. Secondo quanto accertato dalle indagini, gli arrestati tenevano sotto scacco gli imprenditori del territorio con diversi episodi di estorsione nei confronti di negozianti ed imprenditori foggiani. Le indagini hanno riguardato il periodo compreso tra i primi mesi del 2017 e novembre 2018. Emersi anche legami con l’omicidio di Roberto Tizzano, il giovane 21enne ucciso a Foggia, all’interno di un bar nell’ottobre 2016, e con la morte di un pluripregiudicato foggiano freddato due settimane prima della maxi operazione del 30 novembre 2018.
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