Cronaca

Massacro di Torremaggiore, analisi sui telefonini dell’assassino e delle vittime: si cercano prove della premeditazione

Saranno analizzati i contenuti dei telefonini dei quattro protagonisti (tra vittime e carnefice) del massacro di Torremaggiore, nell’intento di trovare tracce di una possibile premeditazione della strage. Così ha deciso il pubblico ministero della Procura di Foggia, Sabrina Cicala, che ha dato mandato ai Ris di Roma di estrarre copia forense dei cellulari di Taulant Malaj, accusato di duplice omicidio e tentato omicidio, e della figlia 16enne Jessica; e poi quelli di Massimo De Santis, il vicino di casa ucciso assieme alla ragazzina, ed infine di Tefta Malaj, la moglie dell’assassino, rimasta gravemente ferita nell’aggressione.

La decisione del pm è stata presa a seguito di una richiesta avanzata dal legale della donna, l’avvocato Michele Sodrio, che punta a verificare, attraverso l’analisi degli apparecchi telefonici, la presenza di elementi che possano dimostrare che l’assassino ha agito con premeditazione.

L’uomo, nella notte tra sabato 6 e domenica 7 maggio, colto da un furioso raptus di gelosia, ha massacrato a coltellate prima il vicino di casa, Massimo De Santis, credendo che avesse una relazione con sua moglie, per poi scagliarsi contro la sua famiglia. Nel tentativo di difendere la madre, la figlia adolescente della coppia è stata uccisa con sei fendenti al torace, mentre la donna è sopravvissuta ed è tuttora ricoverata al Policlinico di Foggia.

Ieri mattina ha ottenuto di lasciare qualche ora la struttura sanitaria per prendere parte ai funerali della ragazzina. Il feretro per il momento è stato tumulato nel cimitero di Torremaggiore ma non è escluso che, nei prossimi mesi, su volontà dei nonni materni, la salma della 16enne possa essere trasferita in Albania, Paese d’origine della famiglia Malaj.  

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