Cronaca

Maxi operazione anti spaccio, Col. Andrei: “Spiccata capacità di riorganizzarsi”

«Una spiccata capacità di riorganizzarsi con un modo di agire spregiudicato» consistito anche nel dare alle fiamme l’auto di una persona considerata concorrente nello smercio di droga «per far capire chi doveva controllare le piazze di spaccio» di Trani e Bisceglie e fornire droga per lo più a minorenni. Le 16 persone raggiunte dalle misure cautelari emesse dal Tribunale di Trani su richiesta della locale Procura, vengono definite così dai carabinieri che questa mattina le hanno arrestate.

L’inchiesta è stata denominata Restart proprio «perché gli indagati – ha detto il comandante della compagnia di Trani, il capitano Pasquale Trotta nel corso di una conferenza stampa – hanno avuto la capacità di ripartire e riorganizzarsi dopo gli arresti che nel gennaio scorso hanno dato il via agli approfondimenti investigativi». Sette mesi fa in carcere sono finiti madre e figlio che nella loro abitazione di Bisceglie, nel nord Barese, avevano cocaina, hashish, materiale per il confezionamento delle dosi di droga e ordigni di fabbricazione artigianale. Con il supporto di intercettazioni telefoniche e ambientali, i militari sono risaliti agli altri indagati che erano soliti usare un linguaggio criptato quando telefonicamente, si accordavano su tipo, quantità e luoghi di consegna della droga con i clienti “molti dei quali minorenni”, ha sottolineato il comandante provinciale dei carabinieri della Bat, il colonnello Alessandro Andrei.

Il canale di approvvigionamento dello stupefacente era la città di Bari in quanto «uno degli indagati appartiene al gruppo criminale Capriati egemone a Bari vecchia», ha evidenziato il tenente Paolo Petruccioli della tenenza dei carabinieri di Bisceglie. Lo spaccio avveniva «quotidianamente e più volte al giorno» anche nel carcere di Trani. «L’introduzione di sostanze stupefacenti nell’istituto di pena è stata in alcuni casi tentata e in una occasione avvenuta eludendo i controlli degli agenti della polizia penitenziaria», ha precisato Andrei aggiungendo che l’attività era controllata «da chi era in cella e che con cellulari illecitamente posseduti gestiva gli affari illeciti». Nel corso delle attività investigative sono state anche denunciate due persone e recuperati complessivamente 270 di grammi cocaina, 55 di hashish e 13 di marijuana.

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