Resta in carcere Angelo Di Lella, il 56enne di Apricena accusato dell’omicidio della moglie, Giovanna Frino di 44 anni, uccisa a colpi di pistola, la mattina di venerdì 16 dicembre.
Il gip del Tribunale di Foggia ha convalidato il fermo nei confronti dell’uomo che ieri, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, svoltosi nella casa circondariale del capoluogo dauno, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Su di lui pende l’accusa di omicidio volontario aggravato.
Non è ancora stata disposta l’autopsia sul cadavere della vittima, raggiunta da tre colpi di pistola al torace, esplosi con una calibro 9, regolarmente detenuta dal marito, una ex guardia giurata.
Intanto vanno avanti le indagini dei Carabinieri, coordinati dal pm della Procura foggiana, Giuseppe Mongelli, che stanno cercando di far luce sulla tragedia, avvenuta nell’appartamento della coppia, in via Saragat.
Da chiarire la dinamica e il movente del delitto, che si sarebbe consumato al culmine di un violento litigio tra marito e moglie. Alcuni vicini di casa, prima di chiamare i soccorsi, hanno udito delle urla provenienti dall’abitazione e poi gli spari. A quanto pare, i dissidi tra i due erano diventati sempre più frequenti, alimentati dalla gelosia dell’uomo e dal suo stati di prostrazione psicologica, derivante dalla perdita di lavoro.
Così venerdì mattina, il 56enne ha estratto la pistola e ha fatto fuoco contro la moglie. Nell’abitazione era presente anche una delle tre figlie della coppia, una ragazza di 17 anni, rimasta a casa perché influenzata.
Quando sono arrivati i Carabinieri, l’uomo si è inizialmente barricato in casa, rifiutandosi di aprire la porta. Dopo una breve trattativa con il maresciallo, ha accettato di far entrare i militari, che poi lo hanno portato via in manette.