Sarà effettuata nei prossimi giorni presso l’istituto di medicina legale di Bari l’autopsia per chiarire le circostanze della morte di Valerio Lacalamita, il 46enne di Molfetta di cui non si avevano più notizie dal 23 febbraio. Il cadavere dell’uomo è stato ritrovato nella tarda mattinata di ieri, domenica 2 marzo, nell’agro di Bisceglie in una contrada al confine con Ruvo di Puglia, a pochi metri dalla sua autovettura, una Renault Megane, a bordo della quale si era allontanato da casa, senza portare con sé il cellulare.
Intanto il Pm della Repubblica di Trani, Lucio Vaira, ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio: si tratta di un’ipotesi di reato necessaria per consentire ai magistrati di effettuare gli accertamenti del caso. In base a quanto emerso finora, tuttavia, sembra che Lalacamita non sia deceduto a seguito di una morte violenta, bensì che si sia trattato di un gesto estremo. L’esame necroscopico sarà effettuato dal dottor Antonio De Donno. Nei giorni successivi la scomparsa, denunciata dal fratello, i familiari avevano lanciato un appello anche attraverso il programma televisivo di Rai3 “Chi l’ha visto” affinché il loro congiunto venisse ritrovato.