Cronaca

Morte dello chef Casale, l’udienza preliminare dura poco più di un minuto: rinvio con altro giudice a febbraio

Dopo sette anni e due mesi esatti dalla morte dello chef Raffaele Casale avvenuta il 16 agosto del 2017 dopo una caduta con la sua moto in via Martiri di Palermo a Trani, si è approdati in aula per l’udienza preliminare in cui il gup avrebbe dovuto valutare il rinvio a giudizio degli unici due indagati di questa vicenda. Ma l’udienza è durata poco più di un minuto con una nuova data fissata a distanza di quattro mesi e cioè al 5 febbraio 2025 ed un nuovo giudice che dovrà valutare o il processo o il non luogo a procedere nei confronti di Francesco Patruno, funzionario del Comune di Trani e rup del contratto di servizio con l’azienda dell’igiene urbana AMIU, e dell’amministratore unico dell’azienda all’epoca dei fatti Alessandro Guadagnolo. Dopo l’appello il gup Ivan Barlafante, designato per tale procedimento, ha comunicato semplicemente alle parti che la loro costituzione avverrà il prossimo 5 febbraio davanti al collega Domenico Zeno.

A questo punto dell’azione giudiziaria si è arrivati dopo una prima archiviazione e ben altre quattro richieste di archiviazione del procedimento. Almeno sino ad agosto scorso quando il gip del Tribunale di Trani Lucia Anna Altamura ha disposto l’imputazione coatta per i due accusati di concorso in omicidio stradale per quell’incidente non essendo risultata la strada ripulita dagli aghi di pino al momento della caduta del motociclista. Potrebbe essere stata questa una delle cause della caduta fatale considerata la scarsa aderenza sull’asfalto.

Erano già state archiviate, invece, le posizioni degli altri tre indagati e cioè una donna al volante di una vettura che seguiva Casale in sella alla sua moto, del comandante della Polizia Locale e del dirigente dell’Area Lavori Pubblici dell’epoca del Comune di Trani.

Nel procedimento figurano persone offese padre, madre e sorella del giovane.

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