È stato chiesto il rinvio a giudizio per due dei tre figli e per la nuora di Bruno Del Negro, l’81enne di Trani il cui cadavere venne ritrovato in un sacco a pelo, il 30 luglio 2022, all’interno di una grotta di Castrovalva, frazione del comune di Anversa degli Abruzzi, in provincia dell’Aquila. La richiesta è arrivata dal sostituto procuratore di Sulmona, Edoardo Mariotti, mentre il giudice ha fissato l’udienza per il prossimo mese di novembre.
I tre sono accusati di soppressione e occultamento di cadavere, truffa ai danni dell’Inps e indebito utilizzo di carta bancomat. Chiesta l’archiviazione invece per un altro indagato, il terzo figlio dell’anziano, che aveva spiegato agli inquirenti di non avere più rapporti con il padre già da diversi anni.
Secondo la ricostruzione fatta nel corso delle indagini, condotte dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri dell’Aquila, l’81enne sarebbe stato trovato senza vita nel proprio letto da uno dei figli che, in concorso con la compagna, avrebbe deciso di disfarsi del corpo. Così il cadavere sarebbe stato avvolto in un sacco a pelo e poi abbandonato lungo una stradina di Castrovalva, dopo aver percorso in auto circa 350 chilometri da Trani.
A spingere gli indagati ad occultare la salma, secondo l’accusa, sarebbe stata la pensione di 3mila euro che l’anziano percepiva mensilmente, e che sarebbe stata incassata per quasi un anno dopo la scomparsa dell’81enne, mai denunciata ai familiari. L’uomo venne identificato solo otto mesi dopo la sua morte, dopo che la salma era rimasta a lungo nell’obitorio dell’ospedale “Santissima Annunziata” di Chieti, senza che nessuno la reclamasse.
A tradire il trio sarebbero stati due elementi fondamentali: la placca di metallo, applicata al femore dell’81enne durante un intervento chirurgico al quale era stato sottoposto a Barletta nel 2021, e soprattutto il segnale Gps dell’auto sulla quale il figlio e la sua compagna hanno viaggiato da Trani all’Abruzzo con a bordo il cadavere dell’uomo.