La verità sulla morte del ballerino biscegliese Antonio Caggianelli, vittima di un incidente stradale il 16 ottobre del 2021 mentre era in tournée con la sua compagnia in Arabia Saudita, potrebbe essere diversa da quella raccontata sino ad ora. Il gip del Tribunale di Roma ha disposto nuove indagini su un sinistro avvolto da troppi misteri. Quel giorno il pick up su cui viaggiava Caggianelli, 33 anni, finì in una scarpata durante un giro turistico nel deserto di Riad. Insieme a lui persero la vita anche i colleghi Nicolas Esposto, di Agrigento e Giampiero Giarri, di Roma e due guide del posto. Altri componenti del gruppo rimasero feriti. Proprio quest’ultimi, insieme ad alcuni testimoni dell’accaduto, raccontarono nei giorni successivi di aver notato l’autista del mezzo su cui viaggiava il ballerino biscegliese effettuare manovre azzardate sino al momento in cui è precipitato nella scarpata. Dubbi sollevati dai famigliari di Caggianelli che tramite i propri avvocati hanno chiesto e ottenuto nuove indagini per far piena luce su quanto accaduto. Non si escludono gesti estremi, compreso l’atto terroristico. La Procura di Roma era pronta a chiudere la vicenda con l’archiviazione, ritenendo che non ci fossero profili di rilevanza nazionale del caso. Grazie ai legali della famiglia del ballerino biscegliese, il giudice per le indagini preliminari con provvedimento del 25 maggio scorso ha ordinato al pm titolare del fascicolo nuove indagini e l’acquisizione degli atti dell’inchiesta svolta dalla magistratura di Riad.
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