E’ indagato a piede libero ed è stato rilasciato la notte scorsa dopo l’interrogatorio, il presunto complice di Luicio Sarcinella, il 27enne di Casarano arrestato sabato dopo aver confessato di aver ucciso Antonio Afendi con tre colpi di pistola per strada in pieno centro. Il complice, un 37enne, è sospettato di aver guidato l’automobile su cui era Sarcinella, sebbene al momento non siano state trovate prove del suo diretto coinvolgimento.
Nel frattempo il killer è stato trasferito in carcere. Dovrà rispondere di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi. Al termine di un lungo interrogatorio alla presenza del proprio legale nella caserma dei carabinieri di Casarano, davanti ai pm Giovanna Cannarile e Rosaria Petrolo, avrebbe detto di aver ucciso Afendi a seguito delle reiterate minacce rivolte alla sua famiglia e alla moglie, ques’ultima intimorita da Afendi solo poche ore prima del delitto.
Secondo quanto dichiarato da Sarcinella, il presunto complice non era al corrente dell’arma nascosta e lo avrebbe invitato a non commettere gesti sconsiderati, ma l’omicida lo avrebbe zittito intimando al 37enne di mettersi al volante. A quel punto, dopo aver inizialmente imboccato la strada per Taurisano, i due sarebbero tornati a Casarano e, dopo alcuni giri, Sarcinella avrebbe notato la vettura di Afendi. Dapprima gli sguardi incrociati fra i due, le urla del killer affinché Afendi lasciasse stare la sua famiglia, quindi gli spari: uno al collo e due al torace.
Le indagini sono affidate ai carabinieri nel nucleo investigativo di Lecce e della compagnia di Casarano. L’omicida e la vittima si erano conosciuti tramite Augustino Potenza, poi morto assassinato nel 2016 a colpi di kalashnikov. Dalla comune conoscenza di Potenza era nata, fra il 2014 e il 2015, quella fra Lucio Sarcinella e Afendi. Un rapporto contrastato tra momenti di simpatia e acredine, come avrebbe ammesso il killer durante l’interrogatorio.