Omicidio volontario e tentato plurimo omicidio, nonché detenzione e porto di materiale esplodente, reati aggravati dal metodo mafioso. Di questo dovranno rispondere Nicola Centonze, ex collaboratore di giustizia, e Nicola Laquale, accusati rispettivamente di aver coordinato le fasi esecutive e di aver fornito l’esplosivo, la notte tra il 4 e il 5 marzo del 2015, nell’attentato ai danni della sala giochi – bar Green Table di Altamura, in largo Nitti. A perdere la vita fu Domenico Martimucci, 27 anni, calciatore e vittima innocente di mafia che l’1 agosto del 2015 morì per le ferite riportate. I due sono stati arrestati, Centonze è stato portato in carcere e Laquale posto agli arresti domiciliari, dai carabinieri del Comando Provinciale di Bari che hanno eseguito una misura cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Bari su richiesta della Procura della Repubblica Direzione Distrettuale Antimafia. Centonze nel 2017 era diventato un collaboratore di giustizia, “dimenticando però di raccontare il proprio coinvolgimento” nella vicenda, hanno spiegato gli investigatori. Ecco perché gli è stato revocato nei mesi scorsi il programma di protezione. Le indagini sono la prosecuzione dell’attività investigativa che ha fatto luce ed ha consentito di fare condannare in via definitiva gli esecutori materiali ed i mandanti del grave attentato in cui ha perso la vita il giovane calciatore altamurano. Il nuovo quadro investigativo si fonda sull’acquisizione di dichiarazioni rilasciate da alcuni collaboratori di giustizia, le quali confermano, in sostanza, il coinvolgimento dei due indagati nella vicenda, rispettivamente per aver coordinato l’attentato dinamitardo e per aver approvvigionato l’ordigno esplosivo. Le nuove risultanze investigative, oltre a rafforzare gli esiti giudiziari già accertati, hanno di fatto evidenziato una pluralità di elementi probatori convergenti a sostegno delle responsabilità degli indagati. Il quadro indiziario raccolto dai Carabinieri a carico degli indagati è stato condiviso dalla Procura della Repubblica di Bari che ha avanzato richiesta di emissione di misura cautelare. Il Gip del Tribunale di Bari, accogliendo la richiesta, proprio in prossimità del decennale del grave episodio delittuoso, ha disposto l’arresto dei due.
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