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Cronaca

Omicidio Scopece, l’ombra della mafia e del “regolamento di conti”. Decine i proiettili che hanno ucciso il 37enne

C’è l’ombra della guerra tra clan mafiosi dietro l’omicidio di Alessandro Scopece, il 37enne con precedenti che ieri pomeriggio a Foggia poco dopo le 18 è stato raggiunto da diversi colpi d’arma da fuoco in via Lucera. Scopece, subito dopo l’agguato avvenuto nei pressi dell’autolavaggio dove lavorava, è stato trasferito all’ospedale Riuniti dove ha perso la vita poco dopo l’arrivo. Le sue condizioni erano disperate sin da subito. Sull’agguato mortale sta indagando la Questura del capoluogo dauno. I poliziotti hanno recuperato dalla scena del crimine una decina di bossoli, probabilmente esplosi da una mitraglietta. Secondo quanto ricostruito sino ad ora sarebbe solo uno il killer che ha sparato al 37enne dopo essersi avvicinato alla vittima a piedi e a volto coperto. Il sicario ha mirato prevalentemente al torace. Non si esclude, tuttavia, la presenza nei paraggi di un complice che lo ha aiutato nella fuga. La Polizia di Stato ha proseguito per tutta la notte le indagini effettuando alcuni esami stub e perquisizioni nei confronti di diverse persone. Ascoltati anche parenti ed amici di Scopece: tutti hanno confermato che l’uomo negli ultimi tempi era sereno e non manifestava particolari preoccupazioni. La vicenda potrebbe avere dunque radici nel passato della vittima. Il 37enne aveva un forte rapporto d’amicizia con Roberto Russo, l’uomo ucciso a marzo di quest’anno affiancato da un killer mentre era in auto alla periferia di Foggia. Scopece dopo l’omicidio aveva riservato alla vittima messaggi d’affetto sui social. Le indagini quindi si muovono negli ambienti legati alla criminalità organizzata. Non si esclude anche un regolamento di conti interno al mondo dello spaccio di stupefacenti. Scopece è stato coinvolto dal 2012 al 2016 in quattro blitz antidroga, ma è sempre stato assolto. I poliziotti stanno analizzando i filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona dell’agguato. Riscontrata, purtroppo, la poca collaborazione tra i testimoni presenti in quel momento: nessuno avrebbe visto o sentito alcunché. Con quello di Alessandro Scopece salgono a 5 gli omicidi commessi nel foggiano da inizio 2022. Una comunità che ancora non riesce a trovare pace dagli orrori della criminalità organizzata.

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