L’autopsia odierna sul corpo di Paolo Stasi, il 19enne assassinato il 9 novembre scorso a Francavilla Fontana con due colpi di pistola, sotto casa sua, potrebbe dare nuovi indizi agli investigatori che sono sulle tracce del killer. In particolare l’esame autoptico potrebbe stabilire se l’arma usata dall’assassino sia una pistola giocattolo modifica. Le indagini si stanno concentrando su una sola persona, quella immortalata da una telecamera di videosorveglianza in fuga subito dopo gli spari: si tratterebbe di un uomo di giovane età, in quel momento indossava scarpe bianche. Gli inquirenti stanno lavorando per individuarlo attraverso l’analisi del telefonino e del computer della giovane vittima. Si cerca, in particolare, il movente. Secondo ulteriori ricostruzioni quel pomeriggio Paolo avrebbe aperto al suo aguzzino dopo un’invito a scendere ricevuto su whatsapp. Il 19enne è sceso, ha aperto la porta di casa, e a quel punto il misterioso killer ha aperto il fuoco, uccidendo Paolo con due colpi andati a segno al torace. Poi la fuga, quella ripresa dalla telecamera, immagini al vaglio degli investigatori.
Intanto ieri a Francavilla Fontana si è tenuto il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato dopo l’omicidio Stasi. Presenti il Prefetto di Brindisi Carolina Bellantoni e il procuratore Antonio De Donno, oltre al sindaco di Francavilla, Antonello Denuzzo. Disposti maggiori controlli in città, mentre è stato ribadito che l’omicidio rappresenta una anomalia in una città che “non è in preda alla criminalità”, ha sottolineato il primo cittadino. “Ma ritengo – ha proseguito – che serva comunque un segnale da parte dello Stato”.