Svolta nelle indagini sulla morte di Ivan Lopez, il 31enne ucciso a colpi di pistola, nel settembre 2021, sul lungomare San Girolamo di Bari. Due persone sono state arrestate dai Carabinieri con le accuse, in concorso, di omicidio pluriaggravato, furto, porto e detenzione illegale di armi, reati aggravati dal metodo mafioso.
Le manette sono scattate a seguito di un’ordinanza cautelare, emessa dal Gip del Tribunale del capoluogo, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Il risultato della lunga attività investigativa condotta dagli inquirenti, che hanno fatto luce sul grave fatto di sangue avvenuto la sera del 21 settembre 2021.
La vittima stava tornando a casa a bordo di un monopattino, dopo una partita di calcetto, quando venne avvicinata dal killer, armato di un revolver 38 special, che sparò sei colpi da distanza ravvicinata. Lopez morì in ospedale, circa mezz’ora dopo il suo arrivo.
Un agguato deciso, secondo l’ipotesi degli inquirenti, negli ambienti della criminalità organizzata barese. Sulla base degli elementi raccolti nel corso delle indagini, anche grazie alle testimonianze di alcuni collaboratori di giustizia, il 31enne sarebbe stato ucciso per ritorsione. La punizione “mafiosa” per delle estorsioni che la vittima, ed il fratello Francesco, avrebbero commesso nei confronti di uno dei due arrestati, titolare di alcune autorimesse di Bari.
Anche il secondo indagato avrebbe avuto un ruolo nella vicenda, partecipando al furto di una Fiat 500 L, l’auto guidata dall’assassino la sera dell’omicidio.