Cronaca

“Omnia Nostra”, sconti di pena in Corte d’Appello per alcuni componenti della mafia garganica

Condanne riformulate in Corte d’Appello, a Bari, per alcuni dei 19 imputati del processo alla mafia garganica “Omnia Nostra”. La sentenza di secondo grado ha prodotto diversi sconti di pena e anche qualche assoluzione. Tra chi ha beneficiato di una riduzione della condanna c’è l’ex boss della mafia di Vieste, Marco Raduano, oggi collaboratore di giustizia, per il quale i giudici della prima sezione hanno rideterminato la pena: per Raduano dall’ergastolo si passa ad una condanna a vent’anni di carcere. L’ex boss che ha deciso di pentirsi è accusato di concorso negli omicidi di Omar Trotta a Vieste, di Giuseppe Silvestri a Monte Sant’Angelo e del tentato omicidio di Giovanni Caterino, condannato all’ergastolo perchè ritenuto il basista della strage di San Marco in Lamis, in cui persero la vita anche due innocenti, i fratelli Luciani. Pene ridotte anche per gli imputati Luciano Caracciolo, Lorenzo Caterino, Leonardo Ciuffreda, Michele D’Ercole, Giuseppe Pio Impagnatiello, e Francesco Notarangelo. Assolti con immediata scarcerazione Alexander Thomas Pacillo e Giuseppe Sciarra, condannati in primo grado a 9 anni e 4 mesi di carcere. Condanne alleggerite, inoltre anche per Pietro Rignanese, Moreno Sciarra e Antonio Zino. A Lorenzo Caterino revocata l’interdizione legale e l’incapacità di contattare con la pubblica amministrazione, nonchè la libertà vigilata. Revoca della condanna al risarcimento dei danni per l’ex consigliere comunale di Manfredonia, Adriano Carbone. Confermate invece le pene inflitte in primo grado a Giuseppe Della Malva, Andrea Quitadamo e Antonio La Selva. Nel processo si sono costituiti parte civile la Regione Puglia, i comuni di Vieste, Mattinata e Monte Sant’Angelo e le associazioni Fai Antiracket e Fai Antiracket di Vieste.

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