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Cronaca

Processo tragedia Bari Nord, giovedì le richieste dei pubblici ministeri al termine della requisitoria

Si torna in aula domattina, giovedì, per l’udienza del processo sulla tragedia ferroviaria sulla tratta “Andria-Corato” che costò la vita a 23 persone. Davanti al collegio giudicante, nell’aula bunker del carcere di Trani, saranno ancora i pubblici ministeri a parlare questa volta per completare la propria requisitoria e tirare le conclusioni con le richieste di condanna dopo cinque udienze dedicate a questo. A novembre, poi, ci sarà spazio per le parti civili ed i responsabili civili sino alle difese. Ampio spazio nella scorsa udienza dedicato dal pm Dr. Catalano, alla ricostruzione delle responsabilità dirette di Ferrotramviaria e dei suoi vertici che, secondo l’accusa, avrebbe fatto scelte non in linea con una preventiva prudenziale sicurezza sulla tratta in cui c’era solo il blocco telefonico e c’erano anche stati dei cosiddetti “pericolati”. Analizzati, attraverso i dati della Guardia di Finanza, anche i bilanci della società in quegli anni. «L’impresa ferroviaria – spiega il Dr. Catalano – ha nelle casse al 2015, ma li aveva al 2004, i soldi per poter realizzare subito, immediatamente il blocco conta assi e gli altri sistemi tecnologici».

E poi il via libera alla progettazione esecutiva di quelle tecnologie di sicurezza, i costi, le eventuali tempistiche. Tutto raccontato con dovizia di particolari per un processo ormai durato tre anni e con 100 teste ascoltati. Verbali su verbali, testimonianze su testimonianze, carte su carte. Nell’udienza di domani i pm concluderanno analizzando sinteticamente alcune posizioni singole residue prima di passare alle richieste che chiuderanno questa parte processuale.

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