Sono quasi 500 gli incendi di grandi dimensioni, cioè oltre i 30 ettari, che hanno già colpito l’Italia da inizio anno in una delle stagioni più calde e più nere mai registrate prima. In fiamme oltre 120mila ettari di superficie grande quasi quanto la città di Roma. I dati sono contenuti nel report della European Forest Fire Information System e, purtroppo, non tengono conto di incendi più piccoli che caratterizzano quotidianamente i territori in particolare quelli del sud Italia. Il dato comunque colloca l’Italia al primo posto in Unione Europea. Un triste primato che quest’anno sta pesantemente colpendo l’ecosistema con ripercussioni sia economiche ma soprattutto ambientali. Ad allarmare maggiormente, però, resta l’origine di questi roghi che nella stragrande maggioranza dei casi è dolosa. Ed allora hanno deciso di scendere in campo direttamente i Sindaci per denunciare quanto sta accadendo sui propri territori. E’ il caso di Altamura e Grottaglie, due territori che negli ultimi giorni sono stati pesantemente colpiti dalle fiamme. Rosa Melodia, Primo Cittadino della città murgiana, ha voluto condividere sulla sua pagina facebook un video in cui spiega come l’ennesimo incendio sul territorio questa volta al boschetto di Altamura, sia stato appiccato da «persone senza scrupoli». Al lavoro ieri Vigili del Fuoco, Polizia Locale e canadair per limitare i danni. Stessa denuncia un po’ di chilometri più a sud e cioè a Grottaglie con il Sindaco Ciro D’Alò che si è spinto anche oltre: interdizione di accesso e messa in sicurezza della pineta di Frantella con appello ai cittadini della zona per denunciare circostanze utili a comprendere la natura e le responsabilità del rogo. Il dolo, come denuncia lo stesso D’Alò è una delle ipotesi più accreditate. A nord brucia il Monte Cornacchia, il cosiddetto tetto della Puglia. Anche qui l’appello del Sindaco di Biccari Gianfilippo Mignogna per salvare montagna e boschi. Ma è di qualche giorno fa anche la denuncia attraverso i nostri microfoni della Sindaca di Minervino Lalla Mancini dopo un esteso rogo a ridosso della città che ha distrutto molti ettari di bosco e pascolo mettendo a rischio le abitazioni e che molto probabilmente ha come origine un atto doloso. Sindaci dunque in prima linea nelle denunce anche se, come spesso accade, al momento restano solo gli ettari bruciati, i danni permanenti ambientali ed economici, le sofferenze per la distruzione di un ecosistema che si infrange per sempre senza che al momento nessuno paghi.