Teresa Sommario è stata raggiunta da almeno cinque fendenti sferrati con violenza. Due colpi, tra la nuca ed il collo, sarebbero risultati fatali. La morte sopraggiunta in poco tempo. E’ l’esito dell’autopsia eseguito sul corpo della donna 53enne, uccisa in casa il 17 giugno scorso, a Racale, dal figlio reo confesso, il 21enne Filippo Manni. L’esame autoptico in sostanza ha confermato quanto emerso dall’esame esterno del corpo, ma aggiunto anche dettagli inquietanti: tre colpi di ascia avrebbero raggiunto braccia, torace e mani, segno che la donna ha tentato in ogni modo di frenare la furia del figlio. Gli altri risultati verranno resi noti nei prossimi mesi. Intanto il corpo della 53enne è stato restituito alla famiglia per celebrare i funerali, in programma nella chiesa di San Giorgio Martire a Racale.
Filippo Manni, studente universitario, attualmente si trova in carcere dopo che giovedì il gip ha convalidato il decreto di fermo al termine dell’interrogatorio nel carcere di Borgo San Nicola. Agli investigatori ha raccontato, in lacrime, ciò che aveva fatto, ovvero una reazione dopo un rimprovero che lo ha portato ad impugnare l’ascia da boyscout del fratello. Ha iniziato a colpire la madre quando lei si trovava seduta davanti al computer per lavoro. La donna poi si è spostata verso il divano, ma il figlio ha continuato a colpirla, nonostante le urla della madre.
Teresa Sommario è l’ex moglie dell’assessore ai lavori pubblici, Daniele Manni. Le indagini sono affidate ai carabinieri. Per il gip è da chiarire con esattezza il movente. Capire perché il 21enne covava tale rancore nei confronti della madre. Il giovane ha raccontato di frizioni dovute alla decisione di lasciare gli studi universitari per dedicarsi alla musica. Il legale dell’indagato sta valutando la possibilità di chiedere una perizia psichiatrica.



