Il Tribunale di Bari ha disposto un sequestro conservativo di beni, a scopo di risarcimento, nei confronti del presunto assassino del 27enne Giovanni Palazzotto, soffocato fino a morire, il 20 novembre 2022, nei pressi di un bar di Bitritto.
Il provvedimento è stato firmato dal Gup, Giuseppe Montemurro, e fa riferimento ad alcune proprietà del 31enne Francesco Assunto, imputato con rito abbreviato per l’omicidio volontario, con dolo eventuale. Riguardano le quote di un appartamento a Bitritto e alcuni terreni a Bari, beni sequestrati per garantire l’eventuale risarcimento dei familiari della vittima, in caso di condanna.
Il 31enne, titolare di un bar, è accusato di “aver infierito in maniera continuativa con la forza fisica nei confronti del 27enne”. Secondo la ricostruzione, la mattina del delitto il giovane, in stato di agitazione per aver assunto alcol e droga, avrebbe importunato titolari e clienti di alcune attività commerciali. Arrivato davanti al locale dell’imputato, avrebbe cercato di sfondare la vetrata d’ingresso. Il 31enne riuscì a bloccarlo, colpendolo con dei pugni e immobilizzandolo a terra, e quindi facendo pressione con un ginocchio sulla schiena, fino all’arrivo delle Forze dell’Ordine. Una pressione che, secondo l’ipotesi dell’accusa, sarebbe durata 16 minuti, provocando la morte del 27enne. I medici legali hanno infatti individuato come causa del decesso la “compressione prolungata del mantice respiratorio”.
Il titolare del bar venne arrestato dai carabinieri quella stessa mattina, per poi essere scarcerato tre giorni dopo, in quanto il Gip ritenne la sua azione “un errore di valutazione”, qualificandola come “eccesso colposo di legittima difesa”. Ma qualche mese più tardi, prima il Riesame e poi la Cassazione, accolsero la tesi dell’accusa, riportando il 31enne in stato di detenzione per omicidio volontario. L’uomo è tuttora agli arresti domiciliari. Il processo a suo carico riprenderà il prossimo 4 luglio.