Una vigilessa di Bari è stata sospesa dal servizio per tre mesi, a partire dalla data del 19 febbraio, in quanto in passato avrebbe avuto contatti con persone legate alla criminalità organizzata del capoluogo. In base a quanto emerso l’agente, nel marzo 2017, evitò di sequestrare l’auto guidata da uno spacciatore di 16 anni, legato ad un trafficante di droga vicino al clan Capriati.
Si tratta del primo provvedimento adottato nell’ambito delle misure previste dalla Prefettura, su indicazione del Ministero dell’Interno, che ha individuato alcune “misure puntuali” alle quali il Comune dovrà attenersi, al fine di assicurare il rispetto dei principi di legalità e buon andamento.
Il Viminale, sulla base delle verifiche della commissione inviata dopo gli oltre 130 arresti di febbraio 2024 nell’ambito dell’inchiesta “Codice interno”, per voto di scambio politico-mafioso, ha stabilito che “non ci sono le condizioni” per lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni della criminalità, ma “ha condiviso la presenza di situazioni, anche ripetute, di irregolarità che hanno determinato disfunzioni nell’attività amministrativa”.
Saranno previste ulteriori sanzioni nei confronti di dipendenti pubblici.