Cronaca

Rivolta nel carcere di Bari, indagati tre detenuti: tra le accuse anche sequestro di persona e violenza

Ci sono tre indagati per la rivolta nel carcere di Bari, avvenuta la sera dello scorso 17 agosto. Si tratta dei tre detenuti che avrebbero dato il via al grave episodio che ha portato al ferimento di un agente di polizia penitenziaria e alla presa in ostaggio di un infermiere. I reati contestati dalla Procura di Bari sono violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale, con l’aggravante dello sfregio permanente al viso, sequestro di persona e danneggiamento. I tre sono stati identificati grazie alle testimonianze dei presenti, delle vittime ed anche attraverso la visione delle immagini registrate dalle telecamere presenti all’interno del carcere.

I tre detenuti indagati, giovani e facenti parte della stessa cella, sarebbero entrati in azione poco dopo le 20. Due di loro, per cause ancora da chiarire, erano ubriachi. Al momento della chiusura delle sbarre, sono usciti dalla camera e avrebbero aperto una cella adiacente, dove era detenuto un pericoloso internato psichiatrico – in attesa di trasferimento in Rems – liberandolo. L’unico agente in servizio in quel momento, intervenuto per bloccarli, è stato preso a pugni sul volto. Per le ferite riportate è stato necessario il trasporto in ospedale. Ma non è tutto, poiché successivamente i tre detenuti hanno bloccato l’infermiere che stava attraversando il corridoio con il carrello dei farmaci, impedendogli di lasciare la sezione e impossessandosi dei medicinali. E’ stato necessario l’intervento di un secondo agente per riportare la calma. Quest’ultimo, che aveva conosciuto quei detenuti anni prima nel carcere minorile, si è offerto come ostaggio al posto dell’infermiere. La vicenda si è quindi conclusa attorno alle 22.30. Nel frattempo nel carcere della zona Carrassi erano arrivati i rinforzi, una trentina di agenti di penitenziaria di altri istituti detentivi. Ora i tre dovranno rispondere di gravi accuse.

L’episodio, a distanza di giorni, continua a far discutere sul tema del sovraffollamento delle carceri e della carenza di agenti, non solo in Puglia e a Bari, ma in tutta Italia.

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