Gli unici colpevoli della strage ferroviaria del 12 luglio 2016 furono i due ferrovieri. Il collegio giudicante della Corte d’Appello di Bari ha emesso le sentenze che confermano in sostanza quanto stabilito già in primo grado di giudizio: 6 anni e 3 mesi per il capostazione Vito Piccarreta (rispetto ai 6 anni e 6 mesi del primo grado), mentre il capotreno Nicola Lorizzo è stato condannato a 6 anni e 9 mesi (rispetto ai 7 anni iniziali). Confermate le assoluzioni per altri 14 imputati, compresi gli ex amministratori e dirigenti della società Ferrotramviaria. Oltre all’illecito amministrativo già escluso in primo grado è stata esclusa anche la responsabilità civile per Ferrotramviaria.
Respinto dunque il ricorso l’appello della Procura di Trani che aveva impugnato la sentenza di primo grado, datata giugno 2023, per un tragedia che vide due treni scontrarsi tra Andria e Corato e provocare la morte di 23 persone ed il ferimento di altre 51. La sentenza di primo grado del Tribunale collegiale di Trani aveva escluso responsabilità dell’impresa che gestisce la linea e dei tecnici ministeriali che a vario titolo avevano il compito di autorizzarla e controllarne l’esercizio. La Procura di Trani invece riteneva i vertici di Ferrotramviaria ugualmente responsabili dei reati di disastro ferroviario, omicidio colposo e lesioni gravi. L’inchiesta puntava a dimostrare che l’incidente si sarebbe potuto evitare se la linea fosse stata attrezzata con un sistema elettronico di controllo della marcia del treno. Non dello stesso avviso il collegio d’appello secondo cui l’incidente fu causato dal capostazione Piccarreta che ha dato indebitamente il segnale di partenza al treno diretto verso Bari senza l’autorizzazione del suo omologo di Corato. Un comando eseguito altrettanto indebitamente dal macchinista (deceduto) e dal capotreno Nicola Lorizzo, che non rispettò l’obbligo di verificare l’incrocio (infatti non avvenuto) con il treno in arrivo da Corato.



