E’ stata sospesa dall’incarico la Direttrice della Casa Circondariale di Taranto Stefania Baldassarri. Lo ha stabilito il Capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Bernardo Petralia. Secondo quanto emerso dagli accertamenti la direttrice avrebbe avuto contatti con la moglie del boss di Taranto Michele Cicala, detenuto all’interno dello stesso istituto penitenziario, cercando di “favorirlo”.
In particolare Baldassarri avrebbe riferito alla donna che il marito godeva di buona salute, suggerendole di scrivergli per «essergli di conforto e dargli forza». Questo sarebbe solo uno dei motivi che avrebbe fatto scoppiare il caso. La direttrice sospesa avrebbe anche fatto visita anche ad altri parenti del boss tarantino, attraverso incontri in un bar, come confermato dalle intercettazioni dei colloqui tenuti da Cicala con la moglie.
Il provvedimento è stato adottato sulla scorta di un’informativa della DDA di Lecce, che ha sottolineato per l’appunto il coinvolgimento della direttrice del Carcere di Taranto in condotte irregolari con un detenuto. Michele Cicala è indagato per il reato di 416 bis, ovvero l’associazione a delinquere di tipo mafioso. Nella stessa nota informativa ci sono tutti i dubbi degli inquirenti. Non si comprendono, infatti, le ragioni di tale agevolazione nei confronti del detenuto, compresi quegli appuntamenti al bar. Secondo addetti ai lavori, il provvedimento di sospensione sarà solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Negli ultimi anni la condotta del Carcere di Taranto era finita al centro di vicende anche giudiziarie, come il caso del traffico di droga nella Casa Circondariale scoperto dalla Squadra Mobile ionica. Gli stupefacenti venivano consegnati anche con l’utilizzo dei droni.