La criminalità ad Andria alza il tiro. L’ultimo episodio è accaduto ieri mattina, in pieno giorno, nei confronti di un imprenditore del settore alimentare nei pressi della sua azienda nella zona PIP. Un gruppo di malviventi avrebbe infatti, avvicinato l’uomo, con passamontagna ed armi, tentando di fermarlo per farsi consegnare dei soldi che avrebbe dovuto versare in banca. L’immediata reazione dell’impreditore, però, ha fatto iniziare un breve inseguimento terminato nei pressi dell’Isola Ecologica in via Stazio dove l’uomo si è rifugiato. Nel frattempo l’arrivo delle forze di Polizia già allertate e la fuga dei malviventi. Gli inquirenti hanno subito recuperato tutte le testimonianze e le immagini di videosorveglianza dell’area.
Esattamente due mesi fa un episodio simile in cui però il titolare di una sala slot del centro di Andria fu costretto a seguire il gruppo di malviventi ed a consegnare l’incasso di inizio anno prima di esser rilasciato in una zona esterna della città. Anche in questo caso le indagini sono state affidate alla Polizia che ha sempre mantenuto il massimo riserbo sulla vicenda. Vicenda simile accaduta a settembre dello scorso anno in questo caso sulla ex SP231 ma in territorio di Andria con un sequestro lampo ai danni di un orafo di Corato costretto a consegnare denaro contante e preziosi per diverse centinaia di migliaia di euro.
I sequestri lampo a scopo di estorsione sono purtroppo stati al centro delle attenzioni numerose volte delle forze di polizia sul territorio andriese e più in generale nel nord barese. Proprio a novembre dello scorso anno sono arrivate delle importanti condanne per un gruppo formato da andriesi e barlettani per il tentativo di rapimento di un imprenditore ma il tema sequestri lampo nella BAT è stato più volte sollevato anche dalla Direzione Investigativa Antimafia nelle consuete relazioni semestrali al Parlamento e che analizzano la situazione della criminalità sui territori. Anche il Procuratore di Trani Renato Nitti ha messo nero su bianco l’allerta per questo fenomeno poco prima della visita del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi nella sesta provincia pugliese. Un fenomeno la cui recrudescenza ora preoccupa parecchio in attesa comunque delle indagini della Questura BAT.