Cronaca

Traffico di sigarette di contrabbando al porto, finanziere arrestato dai colleghi: in manette altre 5 persone

Avrebbe accettato di ricevere soldi per “chiudere un occhio” su un carico di sigarette di contrabbando in arrivo al porto: c’è l’Appuntato della Guardia di Finanza Vincenzo Azzarello al centro dell’indagine “Porto Franco”, condotta dalle Fiamme Gialle di Bari, e che ha portato all’arresto di 6 persone oltre che al sequestro di beni per un valore di oltre 100mila euro.

In 3 sono finiti in carcere (tra i quali lo stesso finanziere), tre ai domiciliari mentre è stato disposto anche un obbligo di dimora. Altre 6 persone risultano invece indagate in stato di libertà. I reati contestati, a vario titolo, sono di associazione per delinquere contrabbando, indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, detenzione e porto illegale di armi e corruzione.

I provvedimenti cautelari, disposti dal gip del Tribunale di Bari, sono scattati a seguito di una attività investigativa, che ha fatto luce su un traffico di sigarette di contrabbando, messo su tra il 2020 ed il 2021.

Nel corso delle indagini, la Guardia di Finanza ha operato un grosso sequestro di tabacchi nel dicembre 2020: ai militari è bastato monitorare il percorso di autoarticolato frigorifero con targa bulgara, proveniente dalla Grecia, con a bordo un carico dichiarato di dolci, originariamente diretto a Bari ma poi sbarcato nel porto di Brindisi.

Il mezzo, che formalmente sarebbe dovuto arrivare a Marbella, in Spagna, ha invece raggiunto la città di Casoria, nel Napoletano, terminando la sua corsa all’interno di un capannone commerciale. Scattata la perquisizione, i finanzieri hanno sequestrato quasi 7 tonnellate di sigarette Wiston di contrabbando, 3mila paia di scarpe Adidas contraffatte, oltre 1.500 bottiglie di vino di provenienza illecita e circa 56.700 euro in contanti.

Il finanziere, in base a quanto emerso nel corso delle indagini, avrebbe accettato di ricevere una somma di denaro dal gruppo di contrabbandieri, tra i 10 ed i 20mila euro, per agevolare l’ingresso del carico di sigarette nel porto di Bari. L’uomo avrebbe anche tentato di corrompere un collega che, invece di accettare i soldi, lo ha denunciato.

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