I primi ad accorgersi della tragedia sono stati i genitori che percorrevano la stessa strada e hanno visto l’auto con a bordo i loro figli accartocciata contro un muretto di cemento. Una visione terribile accompagnata dalla flebile speranza di non stare assistendo all’evento più sconvolgente della loro vita. Speranza purtroppo vanificata dall’arrivo dei vigili del fuoco e dei primi soccorritori del 118. Per Leonardo Carucci, 19 anni, e la sua sorellina Antonella di 13, non c’era più nulla da fare. Morti sul colpo nel terribile schianto. Anche il conducente dell’auto, il 20enne Leo Conte, è deceduto nell’incidente, poco dopo l’arrivo delle prime ambulanze. Teatro della tragedia, avvenuta nel tardo pomeriggio di domenica, la strada provinciale che da Martina Franca, dove i giovani avevano pranzato in un ristorante, conduce a Massafra, città dove risiedono i fratelli Carucci. Sarà compito delle forze dell’ordine intervenute sul posto ricostruire la dinamica del sinistro. Comprendere, cioè, a quale velocità andasse la Opel Corsa con a bordo i ragazzi, se l’asfalto reso viscido dalla pioggia possa aver avuto un ruolo determinante nella perdita di controllo del veicolo o se la tragedia possa essere stata causata da altri mezzi in transito sulla strada. A far luce sull’accaduto potrebbe essere la testimonianza dell’unico sopravvissuto alla tragedia, il 20enne Giuseppe Convertino, figlio di una consigliere comunale di Massafra, ricoverato all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto con trauma cranico e fratture multiple a braccia e gambe. La prognosi resta riservata ma non dovrebbe essere in pericolo di vita. Il primo a commentare pubblicamente la tragedia è stato il sindaco di Massafra, Fabrizio Quarto. “Apprendere questa terrificante notizia – ha detto il primo cittadino – lascia senza parole. Alle famiglie che stanno attraversando questo inferno agghiacciante giunga il cordoglio dell’intera comunità massafrese. Con un lutto cittadino, nel giorno dei funerali, ci stringeremo intorno a loro, pur essendo consapevoli che nulla può essere di conforto in queste ore disperate”.
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