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Cronaca

Trans uccisa a Bari nel 2018, svolta nelle indagini: arrestato il presunto killer

Ci sono voluti più di quattro anni di indagini, da parte degli agenti della Squadra Mobile di Bari, per dare un nome al presunto autore dell’omicidio di Ambra, 40enne transessuale uccisa a coltellate, la sera del 23 settembre 2018, sul lungomare sud di Bari.

In manette è finito un 50enne, residente nel Barese, con precedenti per droga, arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Bari, su richiesta della Procura.

Un provvedimento che potrebbe chiudere definitivamente il cerchio attorno al delitto, avvenuto in via Alfredo Giovine, una stradina isolata in zona San Giorgio, nei pressi di un ex pastificio. Il corpo senza vita della vittima venne trovato riverso sui sedili anteriori della sua auto, una Fiat Punto, con una profonda ferita all’altezza del collo. A fare la macabra scoperta, una coppia che stava portando a spasso il cane.   

In base a quanto accertato dagli investigatori, la 40enne era solita prostituirsi nella zona del lungomare. Ed è proprio a seguito di un incontro con un cliente che, forse al termine di un litigio, si era consumato l’efferato delitto. Dopo l’omicidio il killer aveva cercato di allontanarsi a bordo di un’auto, una Punto grigia, ma qualcosa era andato storto. La vettura, presumibilmente a secco di carburante, non era ripartita, così l’uomo alla guida aveva dovuto spingerla a mano, con l’aiuto di due passanti. La scena venne immortalata da alcune telecamere di sicurezza, grazie alle quali gli inquirenti sono riusciti a risalire al proprietario della vettura. Un lavoro lungo e complicato, portato a termine dopo aver analizzato le corrispondenze tra il veicolo del video (di cui non era stato possibile leggere la targa) e tutti quelli dello stesso modello, immatricolati a Bari e provincia. Da qui si è partiti per ricostruire la rete di legami della vittima, fino ad individuare il presunto assassino, incastrato anche dal suo cellulare, agganciato ad una cella telefonica compatibile con il luogo del delitto.

L’uomo è stato trasferito in carcere: dovrà rispondere dell’accusa di omicidio.

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