Cronaca

Truffa sui bonus edilizi, il Gip: “Gli indagati persone pericolose e spregiudicate”. La Multicedi Srl titolare del marchio Decò: “Totale estraneità ai fatti”

“Persone pericolose che potrebbero dar corso ad ulteriori e ben più gravi condotte”. Il gip del tribunale di Trani, Ivan Barlafante, motiva così il provvedimento di restrizione in carcere per il 46enne Graziano Apruzzese e l’interdittiva a svolgere attività imprenditoriale per la moglie Santa Lasorsa, anche lei 46enne, e la 32 enne Vittoria Managò, indagati a vario titolo per truffa ai danni dello Stato e reati tributari e fallimentari, perché secondo l’accusa avrebbero compensato crediti di imposta inesistenti e derivanti da lavori edilizi mai realizzati per abbattere le imposte da versare al fisco. Una frode sui fondi pubblici erogati per il “SismaBonus” e il “Bonus Facciate” da circa 20 milioni di euro scoperta dal comando provinciale della Guardia di Finanza di Barletta che due giorni fa ha dato esecuzione alle misure disposte dal gip procedendo al sequestro di immobili e quote societarie per oltre 6 milioni di euro. Apruzzese era amministratore di fatto delle società New Mark srl e Vf For Food, con le quali gestiva diversi supermercati della provincia Bat, tra cui alcuni della nota catena Decò e altri con l’insegna “Supermercati Italiani”. Ne era amministratore unico Vittoria Managò mentre Santa Lasorsa ricopriva il ruolo di rappresentante legale della Gioele Srl. Cinque punti vendita facenti capo alle società di Apruzzese sono finiti sotto sequestro e in amministrazione giudiziaria. “Si deve stigmatizzare – scrive il gip nell’ordinanza – la particolare spregiudicatezza criminale di Apruzzese evidenziata dal ricorso a continui e ripetuti atti di cessione sia delle quote societarie che della proprietà e della gestione dei rami di azienda, utilizzando abitualmente teste di legno compiacenti e vari escamotage, al fine di dissimulare la riconducibilità a sé dell’amministrazione e della stessa titolarità delle aziende”. Nell’ordinanza si evidenzia inoltre che il 46enne avrebbe, mediante comando da remoto, di fatto impedito l’accesso ai file conservati nella memoria del suo computer. Sulla vicenda è intervenuta anche la Multicedi S.r.l. titolare del marchio Decò dichiarando la totale estraneità ai fatti contestati dalla Procura e specificando che l’unica relazione in essere tra la Multicedi e Graziano Apruzzese è circoscritta ad un contratto di affiliazione e somministrazione merci.

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