Cronaca

Ucciso a coltellate durante una rissa a Capurso: l’assassino condannato a 18 anni di reclusione

18 anni di reclusione: è questa la condanna inflitta dal Tribunale di Bari, nei confronti di Piero Canonico, 27 anni, ritenuto l’assassino del 29enne Vito Caputo, ucciso a Capurso il 16 marzo 2023 durante una rissa scoppiata al termine di un inseguimento in auto.

La sentenza è stata emessa dal Giudice per le Udienze Preliminari, Ilaria Casu, nell’ambito del processo celebrato con rito abbreviato. L’imputato è stato giudicato colpevole di omicidio volontario e tentato omicidio e condannato anche al risarcimento delle parti civili.

Ratificato anche il patteggiamento a due anni di reclusione per il 27enne Fabio Domenico Chiarelli, amico della vittima, che risponde invece di violenza privata e violazione della sorveglianza speciale.

In base a quanto ricostruito dai Carabinieri che hanno condotto le indagini, il delitto sarebbe maturato in un contesto di litigi familiari tra ex per un bambino conteso. Il giorno dell’omicidio Piero Canonico, accompagnato dal padre 51enne Renato (imputato in un processo parallelo con l’accusa di rissa), aveva incontrato la ex compagna presso il Comune di Cellamare, per definire tempi e modalità delle visite al figlio.

Subito dopo l’incontro, sarebbe sopraggiunto in macchina Chiarelli, nuovo compagno della donna, assieme all’amico Caputo, la vittima completamente estranea alla vicenda. Un iniziale litigio è poi sfociato in un inseguimento tra due auto, una con a bordo Canonico e suo padre, e l’altra con Chiarelli e Caputo.

La folle corsa, con tanto di manovre spericolate e speronamenti, si è conclusa in un parcheggio di Capurso, dove i quattro sono scesi dalle macchine e si sono affrontati fisicamente. A questo punto, Canonico avrebbe estratto un coltello, uccidendo Caputo con dodici fendenti e ferendo gravemente Chiarelli, colpito nove volte con la stessa arma.

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