Una mafia capace di assumere diverse forme, particolarmente aggressiva verso il tessuto imprenditoriale ed il patrimonio cittadino, e poi ancora abile nell’intrecciare rapporti con le altre mafie dei territori limitrofi. E’ questo l’identikit della criminalità organizzata nella provincia Bat all’interno dell’ultimo rapporto della Direzione Investigativa Antimafia in riferimento al secondo semestre 2021. Per quanto riguarda l’aggressività sul tessuto economico del territorio, nella relazione, si parla di una criminalità specializzata nei sequestri lampo a scopo estorsivo. Ne sono un esempio alcune indagini iniziate nel 2017 a Trani e che hanno portato nel 2021 all’arresto per estorsione di un elemento di spicco del gruppo Corda-Lomolino. Clan particolarmente aggressivo, in tal senso, nei confronti dei commercianti tranesi. Nei territori di Trinitapoli, Margherita di Savoia e in parte Barletta, secondo il rapporto Dia, è ormai consolidato il feroce dualismo tra i De Rosa-Miccoli-Buonarota e i Gallone-Carbone, con il primo clan dedito al commercio di droga sulla piazza di Trinitapoli. Città casalina ancora al centro della relazione poiché storicamente legata alla criminalità cerignolana per il narcotraffico. A Barletta, prosegue la Dia, il clan principale Cannito-Lattanzio è stato reso “acefalo” grazie all’attività investigativa delle forze dell’ordine, ma c’è massima attenzione su altri quattro piccoli gruppi criminali principalmente impegnati nel controllo dello spaccio di droga. Si segnalano influenze barlettane e cerignolane sulla piazza di Canosa di Puglia, su cui c’è particolare attenzione anche perché grazie all’operazione Dolus, si è scoperto come la gestione criminale in città fosse di un soggetto riuscito ad imporsi da solo. Indagini da cui è stata fatta luce su 4 casi di lupara bianca commessi tra il 2003 e il 2015 a Canosa e Minervino Murge. Infine il focus su Andria dove la criminalità organizzata gode di rapporti privilegiati con la malavita cerignolana soprattutto nell’ambito degli stupefacenti, mentre in quello predatorio non disdegna contatti e collaborazioni con elementi della criminalità garganica e barese. Il sodalizio più attivo è quello dei Pistillo-Pesce, legato agli Strisciuglio di Bari. Al momento, spiega la Dia, non c’è traccia del gruppo Griner-Capogna dopo i tanti arresti e gli omicidi degli anni scorsi. Sempre ad Andria si segnala una particolare predisposizione per i reati sul patrimonio e soprattutto per i reati predatori nel mondo agricolo, con diversi furti di macchinari agricoli, danneggiamenti e richieste estorsive in denaro. Una situazione variegata che pone inevitabili difficoltà di indagine ma che, nel corso del tempo, ha anche permesso di concludere operazioni che hanno decapitato diversi clan e gruppi organizzati.
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