Cronaca

Voti comprati con l’aiuto del clan alle Comunali di Modugno: l’ex assessore Lopez non risponde al GIP

Si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma dicendosi comunque disponibile a chiarire nel prossimo futuro la sua posizione Antonio Lopez, l’assessore (dimissionario) del Comune di Modugno, tra i sei arrestati, due giorni fa dalla Guardia di Finanza, nell’ambito di un’inchiesta per voto di scambio politico-mafioso, in occasione delle elezioni amministrative del 2020.

L’uomo è comparso questa mattina davanti al GIP del Tribunale di Bari, Giuseppe Montemurro, per l’interrogatorio di garanzia. Oltre ad essersi dimesso dalla carica di Assessore alle Attività Produttive, Lopez avrebbe anche manifestato il suo disimpegno dalla corsa per le prossime elezioni regionali, dove è candidato nelle file di Forza Italia, a sostegno del candidato alla presidenza Luigi Lobuono.

La Direzione Distrettuale Antimafia, che coordina le indagini, lo accusa di aver comprato i voti per essere eletto in consiglio comunale alle amministrative di Modugno, grazie all’aiuto di esponenti del clan Parisi di Bari: circa 150 preferenze, pagate 25 euro ciascuna, che gli avrebbero garantito l’elezione come migliore della sua lista e poi la nomina ad assessore.

Al turno di ballottaggio – sempre secondo l’accusa – Lopez avrebbe poi “fatto da tramite” per procacciare voti anche per il candidato sindaco Nicola Bonasia (indagato a piede libero), in cambio della promessa di garantire un posto di lavoro ad un affiliato del gruppo criminale barese.

Dalle carte dell’inchiesta emerge anche un presunto patto sancito in casa di un esponente di spicco dei Parisi, per reperire preferenze, durante la campagna elettorale per le Europee del 2024, in favore di Michele Picaro, attuale europarlamentare di Fratelli d’Italia, risultato tuttavia ignaro dell’accordo ed estraneo ai fatti.

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