Cronaca

Voti in cambio di “favori”, truffa nel settore turistico a Otranto: arrestato anche il sindaco

Un vero e proprio terremoto giudiziario scuote il Comune di Otranto, in provincia di Lecce. C’è anche il sindaco Pierpaolo Cariddi tra le 10 persone arrestate, questa mattina, da Carabinieri e Guardia di Finanza, per una presunta truffa nell’ambito del settore turistico e alberghiero.

Oltre al primo cittadino (già sospeso dall’incarico dallo scorso 8 luglio perché sottoposto ad obbligo di dimora) è finito in carcere anche il fratello Luciano Cariddi, ex sindaco del centro salentino, mentre altri 8 indagati sono stati sottoposti ai domiciliari.

Fra i destinatari delle misure cautelari, firmate dal gip Cinzia Vergine, figura anche il presidente di Federalberghi Lecce, Raffaele De Santis. Gli arrestati rispondono a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al compimento di reati contro la Pubblica Amministrazione, corruzione elettorale, frode, depistaggio, turbata libertà degli incanti e poi truffa ai danni dello Stato e dell’Unione Europea.

60 le persone coinvolte nell’inchiesta, che avrebbe fatto luce su un vero e proprio “sistema Otranto”, nell’ambito del quale i pubblici ufficiali indagati sarebbero riusciti ad assicurarsi denaro e benefici personali, oltre che bacini di consenso elettorale attraverso – emerge dagli atti dell’inchiesta – “una gestione personalistica di presidi di potere, sia a livello locale che regionale”.

Un intreccio tra affari e politica dove appalti pilotati e concessioni comunali, nel settore turistico, erano moneta di scambio, per una parte dell’amministrazione comunale, per ottenere voti e vantaggi economico-patrimoniali.

L’indagine, partita nel dicembre 2017, ha anche portato al sequestro preventivo di strutture ricettive, stabilimenti balneari, aziende agrituristiche e unità immobiliari, per un valore stimato di decine di milioni di euro.

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