Torna l’indennità di fine mandato per i consiglieri regionali e componenti della Giunta regionale. La misura è stata approvata all’unanimità nel corso dell’ultimo consiglio regionale, e dunque sostenuta da tutti i partiti, maggioranza e non. La misura è stata allegata alla legge sul riconoscimento di debiti fuori bilancio, dopo la presentazione e la successiva approvazione di un emendamento per l’articolo aggiuntivo “Disposizioni in materia di trattamento indennitario dei consiglieri regionali”.
Ma, a dire il vero, la “buonauscita” di fatto non è mai andata via concretamente poiché il provvedimento approvato è retroattivo, ovvero gli indennizzi ripartono dall’annualità del 2013, 12 mesi dopo la decisione dello stop varato dal consiglio regionale all’epoca guidato dal Presidente Niki Vendola. Questo significa che tutti coloro i quali hanno preso posto tra i banchi del consiglio regionale a partire dal 2013 avranno diritto alla loro indennità di fine mandato annuale e vale sia per i consiglieri che hanno terminato la legislatura di Vendola, sia la prima con presidente Michele Emiliano, e varrà anche per i nuovi consiglieri regionali insediati a settembre scorso, a margine delle ultime elezioni.
Il provvedimento ha anche carattere di reversibilità, ovvero in caso di decesso degli aventi diritto all’indennità di fine mandato la somma viene versata direttamente agli eredi.