“Non ho saputo dare alcun indizio” agli investigatori, e “quando scopriranno l’autore – o gli autori – chiederò il perché?”. Ma un cosa è certa, “si va avanti senza se e senza ma”. Sono le parole dell’eurodeputato di Fratelli d’Italia Francesco Ventola, pronunciate durante il consiglio comunale di Canosa convocato in seduta straordinaria per condannare con fermezza gli episodi criminosi che hanno interessato la città recentemente. L’ultimo è stato l’atto incendiario al portone di casa dello stesso Ventola. L’europarlamentare, che ricopre anche il ruolo di consigliere comunale a Canosa, ha ricevuto la solidarietà di tutti i membri dell’assise. Nel suo intervento si è detto più volte sorpreso di quanto accaduto nei suoi confronti nella notte tra venerdì 29 e sabato 30 novembre scorsi, per di più in una modalità che avrebbe potuto mettere a rischio l’incolumità della sua famiglia. Prima ancora, negli ultimi mesi, sono stati incendiati anche i portoni di casa del Capo Ufficio Tecnico del comune e del direttore di una banca canosina. Ventola – che in passato è stato sia sindaco di Canosa che presidente della provincia BAT – ha espresso la massima fiducia negli investigatori, aggiungendo poi che non sa se gli episodi siano collegati tra loro. Dopo l’atto incendiario nei confronti dell’europarlamentare, la Procura di Trani ha aperto un’inchiesta per danneggiamento a seguito di incendio, per ora a carico di ignoti. Al vaglio degli investigatori ci sono le immagini di video sorveglianza della città che avrebbero inquadrato una persona a volto coperto innescare le fiamme con del liquido infiammabile. Francesco Ventola nell’ultima parte del suo intervento ha ribadito all’assise la necessità di “dimostrare che non c’è spazio per la delinquenza” in città. Messaggio rilanciato anche dal sindaco di Canosa, Vito Malcangio.