Anita Maurodinoia, consigliera regionale pugliese ed ex assessora ai trasporti della giunta del presidente Michele Emiliano, ha annunciato il suo abbandono dal gruppo del Partito Democratico per aderire al gruppo misto, passando, come da lei stesso spiegato a margine del consiglio regionale di oggi, all’opposizione. Maurodinoia, indagata per corruzione elettorale nell’ambito di un’inchiesta che coinvolse anche suo marito, Sandro Cataldo, fondatore del movimento Sud al centro, ha motivato la sua decisione con una serie di considerazioni legate al clima politico e personale che ha vissuto negli ultimi mesi.
La vicenda giudiziaria, culminata con le misure cautelari nei confronti del marito nell’aprile 2024, aveva portato Maurodinoia a rassegnare le dimissioni dalla carica di assessora regionale con delega ai trasporti. Nella sua dichiarazione, ha spiegato che la scelta di dimettersi fu dettata da un forte senso di responsabilità e rispetto per le istituzioni, oltre che dalla fiducia nella magistratura. Tuttavia, l’ex assessora ha sottolineato come, successivamente, sia stata oggetto di un isolamento politico, descrivendo un clima caratterizzato da “veleni, ostacoli, freni e ipocrisia”.
Maurodinoia ha lamentato di essere stata esclusa da incontri, riunioni e commissioni, una situazione che ha definito insostenibile e che l’ha portata a lasciare il gruppo del PD. Ha chiarito, tuttavia, che la sua opposizione non è rivolta al governo regionale che ha contribuito a costruire, né al presidente Emiliano, al quale ha espresso gratitudine, ma si pone come scelta dettata dal desiderio di difendere le proprie idee. Il Partito Democratico le avrebbe già spiegato chiaramente che non sarebbe comunque possibile una sua ricandidatura anche per via del clima che renderebbe difficile candidare chi è sospettato di aver comprato voti.