Politica

Niente TARI per oratori, parrocchie e associazioni no profit? La maggioranza andriese si divide in vista del consiglio del 29 aprile

Regolamento TARI al centro del dibattito politico di Andria. Nel consiglio comunale del prossimo 29 aprile si discuterà di modifiche al “regolamento per la disciplina della tassa sui rifiuti”, ed in particolare all’articolo 5 comma 1 punto 3 che riguarda locali e aree scoperte non soggetti al tributo. Nel consiglio del 29 luglio dello scorso anno fu approvata l’interdizione dal pagamento delle superfici destinate solo ed esclusivamente alle funzioni di culto di ogni religione. Nella documento ora al vaglio dell’assise si propone di esentare dal pagamento della TARI non solo i luoghi di culto, ma anche le aule di catechismo e gli oratori con eventuali spogliatoi, depositi e servizi igienici. E poi ancora escludere le superfici utilizzate ai fini istituzionali delle associazioni culturali, sociali e della ricerca scientifica, iscritte all’albo del Comune, che non hanno scopo di lucro, e che non abbiano entrate proprie, o non siano destinatari di agevolazioni e contributi di altri Enti. A chiedere queste ulteriori modifiche è stato il Sindaco Giovanna Bruno, con specifico indirizzo in occasione del consiglio del 29 luglio scorso. Una misura che, se approvata dall’assise del prossimo 29 aprile, porterebbe ad un esonero di circa 100mila euro – cifra stimata dall’Ufficio Tributi – che sarebbe spalmata a carico di coloro che pagano la TARI. Detto in parole povere, sulle spalle dei cittadini o comunque delle casse comunali (già in situazione debitoria). Una vicenda che ha fatto storcere il naso a più di un consigliere a Palazzo di Città, compresi quelli di maggioranza. La proposta è passata in prima e terza commissione, per un totale di 6 voti a favore e 4 astenuti tra cui il consigliere PD Gianluca Sanguedolce ed il capogruppo PD Michele Di Lorenzo, che hanno fatto emergere evidenti divisioni all’interno della maggioranza. La questione gira attorno alla funzione sociale che svolgono la catechesi e gli oratori, ovvero un servizio per la comunità. Mentre la modifica per le associazioni appare troppo vaga. Il Partito Democratico valuterà ulteriori modifiche alla proposta entro la data del consiglio comunale.

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