Se da un lato l’Assessore regionale alla Sanità Rocco Palese ha lasciato molto indefiniti i tempi di realizzazione, ben più specifico è stato il Direttore del Dipartimento Promozione della Salute regionale Vito Montanaro. Il nuovo ospedale di Andria non potrà vedere la luce prima del 2030. Circa sette anni se però tutti gli enti coinvolti, i passaggi burocratici e le reali volontà politiche vanno verso una direzione comune. La certezza nell’incertezza più totale è questa emersa ieri pomeriggio durante un incontro voluto dalla Presidenza del Consiglio Comunale di Andria e che ha coinvolto tutti i capigruppo ed i consiglieri regionali del territorio.
Lo stato dell’arte al momento è questo: individuata l’area in contrada Macchie di Rose anni fa esiste già un progetto preliminare avanzato di realizzazione di un ospedale di secondo livello con 400 posti letto, sale operatorie, emergenza urgenza, reparti e polo universitario. Esiste un primo finanziamento da 138 milioni di euro già appostati ma ne mancano altrettanti per arrivare ai circa 270 milioni di euro che mancano all’appello. Esiste già una variante al progetto con i pareri dei 23 enti interferenti sull’area. Le note positive si fermano qui, nel senso che come ribadito da Montanaro ora si attende il completamento da parte di ASSET, l’agenzia strategica regionale, delle ultime verifiche e della revisione del piano industriale sanitario con la redazione del quadro economico definitivo. Per questa fase la stima è di almeno due mesi. Nel frattempo la giunta regionale sta completando il nuovo piano ospedaliero regionale che dovrà contemplare anche questa nascente struttura.
Dal momento del via libera di ASSET bisognerà poi attendere circa una decina di mesi prima dell’ok definitivo da parte del Ministero della Salute. La Puglia è destinataria di circa un miliardo di euro destinati proprio all’edilizia sanitaria ma il via libera su come spenderli deve sempre arrivare dal Ministero. Dopo questo passaggio si potrà avviare la progettazione definitiva e successivamente potrà essere bandita la gara d’appalto per le opere vere e proprie. I lavori dureranno non meno di cinque anni, realisticamente, per un cronoprogramma che arriva almeno al 2030 se non oltre. Insomma la volontà di fare l’opera c’è ed anche i soldi anche se solo all’atto della firma della convenzione tra Ministero e Regione vi sarà un vincolo formale sulle somme economiche. Restano però i dubbi sulle tempistiche e soprattutto su quello che il nuovo ospedale dovrà rappresentare: un polo d’eccellenza nell’emergenza urgenza con un bacino molto ampio per una provincia fortemente penalizzata da questo punto di vista. Resta anche il nodo del polo universitario, inserito successivamente, e su cui si è già aperto un dibattito. Resta anche la consapevolezza che mentre le ben 28 procedure burocratiche da scontare procedono è necessario tutelare la richiesta di sicurezza e salute del territorio.