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Papparicotta, la replica della Provincia BAT: «Azienda non in stato di abbandono». Ma l’aratura nei prossimi giorni, chiesto alla regione il monitoraggio sulla xylella

«L’Azienda non versa in stato di abbandono», è arrivata con una nota ufficiale a firma del Presidente della Provincia BAT Bernardo Lodispoto una dichiarazione rispetto al possedimento agricolo provinciale di Papparicotta al centro di numerosi servizi e richieste di attenzione anche delle associazioni di categoria a seguito del caso di Xylella a Minervino Murge e cioè a poca distanza da quel luogo. Lo stesso Presidente della BAT, in realtà, pur spiegando che «le attività agronomiche sono state regolarmente programmate e realizzate negli anni, compatibilmente con le risorse disponibili», dice anche che per quest’anno l’aratura non è ancora stata realizzata bensì «gli uffici competenti hanno già avviato le procedure per l’individuazione dell’impresa esecutrice tramite avviso pubblico». Gli interventi agronomici saranno avviati nei prossimi giorni ma una determina regionale, la numero 47 per contrastare lo sviluppo della Xylella, obbligava i proprietari dei terreni agricoli comprese le pubbliche amministrazioni, a provvedere alla pulizia di campi agricoli, bordi stradali ed aree pubbliche, entro il 15 aprile scorso considerato che Andria è un comune sotto i 200 metri di altitudine. L’azienda Papparicotta si estende su di una superficie importante di quasi 100 ettari con molta parte destinata ad ulivi e vigne.

La nota a firma di Lodispoto prosegue con un riferimento «a notizie infondate circa una presenza di Xylella all’interno dell’azienda Papparicotta». In questo caso la Provincia evidenzia «che fin dal 2022 sono stati attivati monitoraggi e campionamenti sistematici sugli olivi, in collaborazione con i tecnici dell’Osservatorio Fitopatologico Regionale, senza alcun riscontro della presenza del batterio». Per onore della verità, come dichiarato da uno dei tecnici dell’osservatorio regionale in una intervista ai nostri microfoni nel corso di un convegno ad Andria e come testimoniato dal sito regionale che segna in tempo reale i campionamenti effettuati sui territori, all’interno di Papparicotta al momento non è stato realizzato un monitoraggio recente neanche dopo il ritrovamento dell’ulivo infetto a Minervino. Di certo gli ultimi prelievi sono stati effettuati circa un anno e mezzo fa ed avevano dato esito negativo come negativi sono gli altri 950 campionamenti fatti sul territorio di Andria nei primi tre mesi dell’anno 2025.

Comunque la stessa Provincia ha «a titolo meramente precauzionale – si legge – chiesto al dirigente dell’Osservatorio Fitosanitario della Regione Puglia di voler effettuare una verifica tecnica finalizzata all’accertamento della eventuale presenza del batterio Xylella fastidiosa sugli ulivi presenti presso l’Azienda». C’è in atto una collaborazione con il centro di ricerca “Basile Caramia” di Locorotondo proprio legato allo studio del vettore del batterio della Xylella, come scritto dalla Provincia. Per il futuro, invece, si parla di un piano economico finanziario predisposto dalla società Deloitte Financial Advisory e di un incarico professionale per realizzare la gara di concessione a privati dell’azienda.

Dunque le difficoltà restano ed i temi che riguardano Papparicotta, la sua storia ed il suo valore per il territorio, sono ancora sul tavolo della Provincia. Ma viste le immagini del taglio degli ulivi nel raggio di 50 metri attorno a quello infetto a Minervino, è davvero evidente la necessità assoluta di interventi rapidi e soprattutto duraturi.

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