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Politica

Piscina comunale di Andria, il sindaco Bruno: «Meglio la revoca e ricominciamo. Cercheremo di sfruttare l’estate»

L’amministrazione comunale di Andria ha scelto di revocare il bando di gestione per la Piscina di via delle Querce. La notizia già diffusa ieri ha provocato moltissime reazioni soprattutto nelle opposizioni a Palazzo di Città. «Ci siamo spinti un po’ oltre forse per un eccesso di fiducia quando abbiamo cominciato ad interloquire con questa società che sembrava davvero pronta ad aprire – ha spiegato ai nostri microfoni il Sindaco Giovanna Bruno – Tant’è che già sul finire dello scorso anno eravamo molto molto fiduciosi. Poi c’è stato di nuovo il periodo Covid con la chiusura di tanti impianti natatori e l’aumento dei prezzi di gestione. Difatto, quando siamo arrivati a dover contrattualizzare, sono venute fuori una serie di problematiche che non ci consentono da un punto di vista legale nè di andare avanti e nè di assumerci ulteriori oneri economici. Non possiamo permettercelo. Abbiamo tentato in tutti i modi di capire se quella società riuscisse a superare le difficoltà ma difatto non è pronta per la contrattualizzazione – spiega ancora il Sindaco Bruno – Così al posto di tenere quel bando aperto senza nessuna soluzione abbiamo deciso di revocare e quindi, con la decorrenza dei termini previsti dalla determina, andare con il nuovo avviso».

«Speriamo di utilizzare il periodo estivo per essere poi pronti con la nuova stagione ad individuare un nuovo soggetto che possa gestire quell’impianto – spiega ancora Giovanna Bruno – Su tutte le cose siamo abituati a metterci la faccia ed è vero che forse abbiamo peccato in eccesso di positività rispetto ad una situazione che sembrava si stesse sbloccando, ma quando carte alla mano non ti trovi ai conti l’ente ha già tante problematiche e non ne possiamo aggiungere altre». Da Fratelli d’Italia è arrivata la proposta di scorrere la graduatoria del 2019 verso il secondo soggetto partecipante a quel bando. Situazione irricevibile come spiega il Sindaco.

«Non è fattibile e non ci sono le condizioni legali sia per come era stata strutturata quella gara precedentemente sia per quelle che sono le situazioni che sono emerse – dice ancora Giovanna Bruno – Quella gara non considerava il fatto che quando il gestore è andato a metter piede lì per capire quali lavori fare ci si è accorti che ci sono una serie di lavori a carico del comune. Ma su questo ci siamo già detti pronti lavorando sul nostro bilancio per andare in apertura dell’impianto ma se poi il contratto non lo si può fare in due, io il contratto con chi lo faccio? Ed allora meglio la revoca e ricominciamo».

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