Ancora scosse dopo il terremoto politico che, da una settimana, sta facendo tremare la politica barese. A seguito dell’arresto per presunto voto di scambio del sindaco di Triggiano, Antonio Donatelli, già dimissionario, nove consiglieri di maggioranza hanno rassegnato le loro dimissioni.
Intanto il Prefetto di Bari, Francesco Russo, ha disposto la sospensione del consiglio comunale, nominando Giuseppina Ferri come commissario prefettizio per la gestione provvisoria del Comune.
I consiglieri dimissionari sono Si tratta di Angela Napoletano e Antonio Fortunato, della lista “Triggiano al Centro” (entrambi indagati), Vincenzo Rubino e Francesca Lippolis, di “Triggiano Vince”, Isidoro Milillo della lista “Per Triggiano”, e poi Francesco Saverio Triggiani di “Reset”, Vitogiuseppe Lagioia di “Ambiente Sociale”, Adalisa Lucinio “Con Donatelli Sindaco” e Rita Ferrara della lista “Noi popolari”. La decisione è stata formalizzata al segretario generale del Comune.
Una diretta conseguenza dell’arresto del primo cittadino, finito ai domiciliari con l’accusa di corruzione elettorale, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura di Bari, che conta complessivamente oltre 70 indagati.
Secondo l’accusa, la rielezione del sindaco nell’ottobre 2021 sarebbe avvenuta grazie ad un giro di compravendita di voti. Le persone coinvolte avrebbero in qualche modo turbato l’appuntamento elettorale, offrendo la somma di 50 euro per ciascuna preferenza. Un sistema simile – sostengono gli inquirenti – sarebbe stato applicato anche nel settembre 2020 in occasione delle Comunali di Grumo Appula. Perno di questo meccanismo corruttivo, secondo la Procura, era Alessandro Cataldo referente del movimento politico “Sud al Centro” e marito dell’ormai ex assessore regionale ai Trasporti, Anita Maurodinoia, indagata e anche lei dimissionaria a seguito dell’inchiesta.
Intanto ieri, altre tre indagati, il vicesindaco di Triggiano, Vito Perrelli, ed i suoi due figli Piergiorgio Andrea e Alberto Leo, hanno risposto alle domande degli inquirenti, respingendo le accuse e chiedendo la revoca dei domiciliari. I tre, arrestati giovedì scorso, secondo l’accusa avrebbero fatto parte dell’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione elettorale, contribuendo alla rielezione del sindaco Donatelli.