Cracovia, 18 gennaio. Alle spalle ormai un lungo ed interminabile viaggio. 30 ore, 4 stati attraversati con destinazione Cracovia. «Adesso non sappiamo cosa aspettarci» – ci dicono i ragazzi che in soli otto giorni ripercorreranno anni di storia, di massacri e violenze che hanno segnato intere popolazioni.
Ancora oggi se ne parla, ancora oggi migliaia di ragazzi attraversano l’Europa per calpestare con i propri passi i luoghi della Memoria, gli stessi luoghi che hanno visto anni fa giovani come loro identificati con un numero tatuato sul braccio, costretti a lavori forzati e inumani.
Ieri la visita al Campo “Krakow-Plaszow”, un primo assaggio di quella che sarà la visita nel Campo di Concentramento di Auschwitz. Una distesa di erba, quella del campo di “Krakow- Plaszow”, istituita sull’area di due cimiteri ebraici. Era il 1942 quando quella distesa era teatro di massacri, condizioni di vita disumane e ritmi letali di lavoro.
A fare da sfondo una Cracovia ricoperta da un manto bianco di neve, quasi a nascondere le crudeltà di quei luoghi. «Un viaggio necessario, forte a livello emotivo, ma necessario per farci toccare con mano quello che ogni anno studiamo sui libri di storia» – commentano i ragazzi che nei prossimi giorni visiteranno il Campo di Auschwitz e di Birkenau.
Appuntamento a domani.