Ricordare sempre e non abbassare mai la guardia. È il significato concreto della commemorazione tenutasi a San Marco in Lamis nel sesto anniversario dell’agguato mafioso nel quale furono barbaramente assassinati i fratelli Luigi e Aurelio Luciani, imprenditori agricoli in tutto e per tutto estranei alle organizzazioni criminali. I due erano al lavoro nelle campagne, sulla strada per Apricena, la mattina del 9 agosto 2017 quando i componenti di un commando, che pochi minuti prima aveva freddato il boss Mario Luciano Romito e il cognato Matteo De Palma, li hanno inseguiti e ammazzati: si erano trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato. Un dolore che non si cancella per chi ha perso il marito, il figlio, il fratello.
Gli esecutori materiali del duplice omicidio dei fratellli Luciani non hanno ancora un volto così come i mandanti del raid compiuto ai danni del boss Romito e di suo cognato. È stato invece condannato all’ergastolo, in appello, Giovanni Caterino, ritenuto il basista della strage. Al fianco dei familiari delle vittime di mafia, come sempre, don Luigi Ciotti e tutta la comunità di Libera.