Resterà in carcere Giuseppe Manica, l’ex ispettore Inps di 70 anni accusato di aver aggredito a coltellate il vicino di casa, un 51enne ex giornalista attualmente consulente finanziario, per il quale aveva maturato una vera e propria ossessione, colpevole a suo dire di avergli rovinato la vita con precedenti denunce per atti persecutori. Secondo il gip che ha confermato la detenzione in carcere, esiste il concreto pericolo che Manica, se lasciato libero, possa tentare di portare a termine il suo piano omicida. L’agguato compiuto la sera del 27 febbraio in un condominio del quartiere Poggiofranco di Bari è stato, secondo gli inquirenti, frutto di premeditazione. Manica avrebbe atteso la vittima nell’ascensore del palazzo per poi colpirla ripetutamente al volto e al collo con un coltello di 30 centimetri, infierendo con violenti calci alla testa anche dopo l’intervento degli altri condomini. Il 51enne aggredito si sarebbe salvato anche grazie alla strenua difesa opposta durante la colluttazione. Dopo diverse ore trascorse in Rianimazione, è stato dichiarato fuori pericolo. “Sarà soddisfatto solo quando lo avrà ucciso” scrive il gip in un passaggio dell’ordinanza, evidenziando la preoccupante spregiudicatezza e significativa violenza mostrate da Manica. Il 70enne è già stato condannato in passato per aver perseguitato la vittima. “Non ha mostrato segni di ravvedimento – sottolinea il giudice – ma, al contrario, ha rivendicato la paternità dell’aggressione” palesando il rammarico per non aver portato a termine il suo piano omicida.
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